NEWSLETTER 25 FRANCESE SPAGNOLO
Giugno 2016
Per espresso desiderio del Santo Padre Francesco, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha pubblicato un nuovo decreto, datato 3 giugno 2016, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, con il quale la celebrazione di Santa Maria Maddalena, oggi memoria obbligatoria, sarà elevata nel Calendario Romano Generale al grado di festa.
Noi camilliani abbiamo il privilegio di custodire la memoria del nostro fondatore, san Camillo, proprio nella chiesa dedicata alla Maddalena, la prima a vedere il sepolcro vuoto e la prima ad ascoltare la verità della sua risurrezione, la donna sulla quale si è appoggiata come balsamo benefico la misericordia del Signore.
Nel nostro Ordine c’è una sola altra comunità camilliana intitolata a questa santa: la comunità ‘santa Maria Maddalena’ di Fortalesa (Brasile) nella favela di Pirambu, dove p. Adolfo Seripierro, p. Camillo Munaro e fr. Vincente accolgono le giovani donne, spesso appena bambine, incinte, offrendo loro, come Cristo alla Maddalena, la stima e la dignità della vita.
MARIA MADDALENA: «APOSTOLORUM APOSTOLA»,
DONNA DELLA MISERICORDIA E DELLA TESTIMONIANZA
La decisione si iscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di riflettere più profondamente sulla dignità della donna, la nuova evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia divina. Fu San Giovanni Paolo II a dedicare una grande attenzione non solo all’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo e della Chiesa, ma anche, e con speciale risalto, alla peculiare funzione di Maria di Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima messaggera che annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore (cf. Mulieris dignitatem, n. 16). Questa importanza prosegue oggi nella Chiesa – lo manifesta l’attuale impegno di una nuova evangelizzazione – che vuole accogliere, senza alcuna distinzione, uomini e donne di qualsiasi razza, popolo, lingua e nazione (cf. Ap 5,9), per annunciare loro la buona notizia del Vangelo di Gesù Cristo, accompagnarli nel loro pellegrinaggio terreno ed offrir loro le meraviglie della salvezza di Dio. Santa Maria Maddalena è un esempio di vera e autentica evangelizzatrice, ossia, di una evangelista che annuncia il gioioso messaggio centrale della Pasqua (cf. colletta del 22 luglio e nuovo prefazio).
Il Santo Padre Francesco ha preso questa decisione proprio nel contesto del Giubileo della Misericordia per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata, come affermano Rabano Mauro parlando di lei («dilectrix Christi et a Christo plurimum dilecta»: De vita beatae Mariae Magdalenae, Prologus) e Sant’Anselmo di Canterbury («electa dilectrix et dilecta electrix Dei»: Oratio LXXIII ad sanctam Mariam Magdalenam). È certo che la tradizione ecclesiale in Occidente, soprattutto dopo San Gregorio Magno, identifica nella stessa persona Maria di Magdala, la donna che versò profumo nella casa di Simone, il fariseo, e la sorella di Lazzaro e Marta. Questa interpretazione continuò ed ebbe influsso negli autori ecclesiastici occidentali, nell’arte cristiana e nei testi liturgici relativi alla Santa. I Bollandisti hanno ampiamente esposto il problema della identificazione delle tre donne e prepararono la strada per la riforma liturgica del Calendario Romano. Con l’attuazione della riforma, i testi del Missale Romanum, della Liturgia Horarum e del Martyrologium Romanum si riferiscono a Maria di Magdala. È certo che Maria Maddalena formò parte del gruppo dei discepoli di Gesù, lo seguì fino ai piedi della croce e, nel giardino in cui si trovava il sepolcro, fu la prima “testis divinae misericordiae” (Gregorio Magno, XL Hom. In Evangelia, lib. II, Hom. 25,10). Il Vangelo di Giovanni racconta che Maria Maddalena piangeva, poiché non aveva trovato il corpo del Signore (cf. Gv 20, 11); e Gesù ebbe misericordia di lei facendosi riconoscere come Maestro e trasformando le sue lacrime in gioia pasquale.
Approfittando di questa opportuna circostanza, desidero evidenziare due idee inerenti ai testi biblici e liturgici della nuova festa, che possono aiutarci a cogliere meglio l’importanza odierna di simile Santa donna. Per un lato, ha l’onore di essere la «prima testis» della risurrezione del Signore (Hymnus, Ad Laudes matutinas), la prima a vedere il sepolcro vuoto e la prima ad ascoltare la verità della sua risurrezione. Cristo ha una speciale considerazione e misericordia per questa donna, che manifesta il suo amore verso di Lui, cercandolo nel giardino con angoscia e sofferenza, con «lacrimas humilitatis», come dice Sant’Anselmo nella citata preghiera. A tal proposito, desidero segnalare il contrasto tra le due donne presenti nel giardino del paradiso e nel giardino della risurrezione. La prima diffuse la morte dove c’era la vita; la seconda annunciò la Vita da un sepolcro, luogo di morte. Lo fa osservare lo stesso Gregorio Magno: «Quia in paradiso mulier viro propinavit mortem, a sepulcro mulier viris annuntiat vitam» (XL Hom. In Evangelia, lib. II, Hom. 25). Inoltre, è proprio nel giardino della risurrezione che il Signore dice a Maria Maddalena: «Noli me tangere». È un invito rivolto non solo a Maria, ma anche a tutta la Chiesa, per entrare in una esperienza di fede che supera ogni appropriazione materialista e comprensione umana del mistero divino. Ha una portata ecclesiale! È una buona lezione per ogni discepolo di Gesù: non cercare sicurezze umane e titoli mondani, ma la fede in Cristo Vivo e Risorto!
Proprio perché fu testimone oculare del Cristo Risorto, fu anche, per altro lato, la prima a darne testimonianza davanti agli apostoli. Adempie al mandato del Risorto: «Va’ dai miei fratelli e di’ loro… Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto» (Gv 20,17-18). In tal modo ella diventa, come già notato, evangelista, ossia messaggera che annuncia la buona notizia della risurrezione del Signore; o come dicevano Rabano Mauro e San Tommaso d’Aquino, «apostolorum apostola», poiché annuncia agli apostoli quello che, a loro volta, essi annunceranno a tutto il mondo (cf. Rabano Mauro, De vita beatae Mariae Magdalenae, c. XXVII; S. Tommaso d’Aquino,In Ioannem Evangelistam Expositio, c. XX, L. III, 6). A ragione il Dottore Angelico usa questo termine applicandolo a Maria Maddalena: ella è testimone del Cristo Risorto e annuncia il messaggio della risurrezione del Signore, come gli altri Apostoli. Perciò è giusto che la celebrazione liturgica di questa donna abbia il medesimo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel Calendario Romano Generale e che risalti la speciale missione di questa donna, che è esempio e modello per ogni donna nella Chiesa.
Articolo di S.E. Mons. Arthur Roche, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
Scarica qui il Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
FORMAZIONE
Il 27 Giugno 2016 a San Paolo, in Brasile, i Superiori Maggiori e i Delegati religiosi camilliani si sono incontrati per la riunione annuale. PROGRAMMA
DELEGAZIONE IN ARGENTINA
Scarica qui il programma definitivo del XX incontro pan-americano dei formatori e degli animatori vocazionali. Tale incontro si svolgerà a Buenos Aires dal 1 al 5 settembre 2016. Il tema generale è: Accompagnamento vocazionale. Coaching per umanizzare le relazioni.
PROVINCIA THAILANDESE
Il Superiore generale con il consenso dei Consultori ha ammesso alla Professione solenne dei voti religiosi, sette giovani confratelli, professi temporanei della Provincia thailandese, della Delegazione vietnamita: Joseph Hoang Quoc Huy; Joseph Nguyen Quoc Hung; John Baptist Le Van Thoung; Peter Pham Ba Thang; Anthony Vu Phi Song; Joseph Luu Ngoc Khanh (residente nella comunità camilliana di Taiwan); Joseph Pham Van Dong (residente nella comunità camilliana di Taiwan).
A loro i nostri migliori auguri, con le parole di papa Francesco, nel giorno del recente giubileo per la Vita Consacrata (2 febbraio 2016):
«I nostri fondatori sono stati mossi dallo Spirito e non hanno avuto paura di sporcarsi le mani con la vita quotidiana, con i problemi della gente, percorrendo con coraggio le periferie geografiche ed esistenziali. Non si sono fermati davanti agli ostacoli e alle incomprensioni degli altri, perché hanno mantenuto nel cuore lo stupore per l’incontro con Cristo. Non hanno addomesticato la grazia del Vangelo; hanno avuto sempre nel cuore una sana inquietudine per il Signore, un desiderio struggente di portarlo agli altri, come hanno fatto Maria e Giuseppe nel tempio. Anche noi siamo chiamati oggi a compiere scelte profetiche e coraggiose».
PROVINCIA ROMANA
Da pochi giorni si è conclusa la visita pastorale del Superiore generale alle comunità della Provincia Romana, insieme a p. Laurent Zoungrana, Vicario generale dell’Ordine.
Queste le tappe degli incontri
5 – 6 Giugno: Villa Sacra Famiglia
7 Giugno: Ospedale San Giovanni di Roma
8 Giugno: Ospedale San Camillo di Roma
9 Giugno: Santuario ‘San Camillo’ e Centro di Spiritualità ‘Nicola D’Onofrio’ (Bucchianico)
10 Giugno: Viterbo – Villa Immacolata
11 Giugno: Studentato Camilliano a Roma
12 Giugno: Parrocchia San Camillo De Lellis di Roma. Nel pomeriggio p. Leocir e p. Laurent hanno visitato il Villaggio ‘Eugenio Litta’, Grottaferrata
13 Giugno: Villa Sacra Famiglia (Incontro conclusivo con l’assemblea generale della Provincia religiosa)
Domenica 12 giugno 2016, la parrocchia ‘San Camillo’ di Roma – via Sallustiana (zona via Veneto) – ha celebrato i 110 anni dalla sua fondazione: 1926/2016. P. Pessini ha presieduto la celebrazione eucaristica in rendimento di grazie.
MESSAGGIO DEL SUPERIORE GENERALE E DEL VICARIO GENERALE ALLA PROVINCIA ROMANA ITALIANO/INGLESE
BUCCHIANICO
Sabato e domenica, 25 e 26 giugno, a Bucchianico è stata ricordta la figura di Fratel Ettore Boschini, religioso camilliano che ha speso la sua vita ad aiutare gli emarginati e i bisognosi.
Sabato 25, alle ore 20.00, è stata intitolata a Fratel Ettore la piazzetta dove c’era la prima casa di accoglienza (il primo “rifugio”) che aveva aperto a Bucchianico, patria di San Camillo.
Insieme al manifesto dell’evento, pubblichiamo il videomessaggio che p. Leocir Pessini, Superiore Generale dei Camilliani, ci ha lasciato in vista di questo appuntamento.
ROMA – GIUBILEO DEI MALATI (12 giugno 2016)
«Il valore sacro della vita del malato non scompare né si oscura mai, bensì risplende con più forza proprio nella sua sofferenza e nella sua vulnerabilità». Non a caso San Camillo de Lellis raccomandava a chi assisteva gli ammalati: «Mettete più cuore in queste mani (…) mi piace benedire le mani dei medici come segno di riconoscenza a questa compassione».
Queste sono state le parole di papa Francesco rivolte ai dirigenti degli ordini dei medici di Spagna e America latina, ricevuti in udienza nella mattina di giovedì 9 giugno.
Domenica 12 giugno l’ immagine della Madonna Salus Infirmorum, custodita da secoli nella nostra Chiesa della Maddalena a Roma, è stata esposta a in Piazza San Pietro durante la celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco in occasione del giubileo dei ammalati, delle persone con disabilità e degli operatori sanitari. I giovani camilliani in formazione dello Studentato di Monte Mario, hanno offerto il servizio liturgico durante la messa.
FIGLIE DI SAN CAMILLO
Le Figlie di San Camillo dell’Ospedale ‘Madre Giuseppina Vannini’ di Roma hanno partecipato attivamente al Giubileo dei Malati attraverso un’iniziativa a favore della salute sponsorizzata dalla Fondazione Med Tag. Dal 10 giugno fino alla conclusione del giubileo, nei pressi delle quattro basiliche papali romane, sono state posizionati dei “Punti Salute” (Health Points), con l’offerta gratuita, soprattutto alle numerose persone senza tetto presenti in città, un’assistenza sanitaria specialistica. Diversi medici specialisti e personale sanitario sono stati a disposizione per consulenze di medicina generale, dermatologia, senologia, pediatria e ginecologia.
DELEGAZIONE IN ARMENIA
Condividiamo l’intervista al cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, che accompagnerà il papa Francesco durante il suo ormai imminente viaggio in Armenia (24-26 giugno p.v.). Sono menzionati anche i Camilliani, soprattutto per il loro impegno, ormai da molti anni – dopo l’ultimo devastante terremoto – nella gestione ed organizzazione sanitaria dell’ospedale Redemptoris Mater.
L’Ospedale Redemptoris Mater sorge sulla piana di Ashotsk a 2.000 metri di altitudine. È stato costruito dalla Caritas Italiana nel 1991 e donato dal Papa Giovanni Paolo II al popolo armeno. La gestione dell’ospedale è stata affidata, sin dagli inizi, ai camilliani. Con una disponibilità di 100 posti letto, esso è al centro di un sistema sanitario che copre 22 villaggi con ambulatori collegati all’ospedale. La popolazione del distretto sanitario è di circa 15.000 persone. All’ospedale giungono pazienti anche dalla vicina Georgia e da ogni parte dell’Armenia. È l’unico ospedale regolarmente funzionante che offre un’assistenza qualificata e gratuita. Nell’ospedale ci sono quattro reparti: medicina, chirurgia, maternità e pediatria. Un pediatra è assunto solo per fare servizio nei villaggi. Medici italiani si recano all’Ospedale Redemptoris Mater per tenere corsi di aggiornamento ai medici e agli infermieri che vi lavorano. La zona d’intervento del progetto è quella che è stata maggiormente colpita dal terremoto del 7 dicembre 1988 che ha provocato oltre 25.000 vittime. Il terremoto rase al suolo la cittadina di Spitak (20.000 abitanti), distrusse interamente la città di Giumry (360.000 abitanti) ed altri centri abitati e devastò 400 villaggi.
L’Osservatore Romano – Avamposto della misericordia. L’ospedale Redemptoris Mater ad Ashtotsk – 19/06/15
Radio Vaticana – Armenia, l’attesa del Papa nelle parole di un religioso – 19/06/16
COMUNITÀ CAMILLIANA DI GROTTAFERRATA (Roma)
Modeste Ouedraogo, religioso camilliano burkinabé, in questi anni residente presso la comunità camilliana di Grottaferrata, ha conseguito l’importante traguardo della laurea in medicina e pochi giorni fa ha prestato il giuramento d’Ippocrate presso l’Università di Tor Vergata – Roma.
VICE-PROVINCIA DEL BURKINA FASO
Il 23 giugno p.v., tre confratelli hanno ricevuto l’ordinazione diaconale.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite (ONU) Ban Ki-moon lo scorso marzo, durante il suo viaggio in Burkina Faso, ha fatto vista anche all’unità di neo natologia e di pediatria per l’accoglienza e la cura di neonati e bambini affetti da HIV/AIDS dell’Hôpital Saint Camille, a Ouagadougou, ospedale gestito dai nostri confratelli Burkinabè.
P.Paul Ouedraogo, Superiore Vice-Provinciale e direttore dell’Ospedale, ha voluto condividere con noi, la lettera che Ban Ki-moon gli ha inviato per ringraziarlo della calorosa ospitalità ma soprattutto per congratularsi per il notevole lavoro di aiuto e supporto che l’Hôpital Saint Camille offre alle persone affette da HIV e non solo!
PROVINCIA NORD ITALIANA
Il Superiore generale con il consenso dei Consultori ha ammesso alla Professione solenne dei voti religiosi, Nicola Docimo, giovane professo temporaneo della Provincia Nord Italiana.
A lui i nostri migliori auguri, con le parole di papa Benedetto XVI, nella festa della Presentazione del Signore, in occasione della XVII Giornata della Vita Consacrata (2 febbraio 2013):
«Vorrei rivolgervi tre inviti, affinché possiate entrare pienamente in quella «porta della fede» che è sempre aperta per noi.
- Vi invito in primo luogo ad alimentare una fede in grado di illuminare la vostra vocazione. Vi esorto per questo a fare memoria, come in un pellegrinaggio interiore, del «primo amore» con cui il Signore Gesù Cristo ha riscaldato il vostro cuore, non per nostalgia, ma per alimentare quella fiamma. E per questo occorre stare con Lui, nel silenzio dell’adorazione; e così risvegliare la volontà e la gioia di condividerne la vita, le scelte, l’obbedienza di fede, la beatitudine dei poveri, la radicalità dell’amore. A partire sempre nuovamente da questo incontro d’amore voi lasciate ogni cosa per stare con Lui e mettervi come Lui al servizio di Dio e dei fratelli.
- In secondo luogo vi invito a una fede che sappia riconoscere la sapienza della debolezza. Nelle gioie e nelle afflizioni del tempo presente, quando la durezza e il peso della croce si fanno sentire, non dubitate che la kenosi di Cristo è già vittoria pasquale. Proprio nel limite e nella debolezza umana siamo chiamati a vivere la conformazione a Cristo, in una tensione totalizzante che anticipa, nella misura possibile nel tempo, la perfezione escatologica. Nelle società dell’efficienza e del successo, la vostra vita segnata dalla «minorità» e dalla debolezza dei piccoli, dall’empatia con coloro che non hanno voce, diventa un evangelico segno di contraddizione.
- Infine, vi invito a rinnovare la fede che vi fa essere pellegrini verso il futuro. Per sua natura la vita consacrata è pellegrinaggio dello spirito, alla ricerca di un Volto che talora si manifesta e talora si vela: «Faciem tuam, Domine, requiram» (Sal26,8). Questo sia l’anelito costante del vostro cuore, il criterio fondamentale che orienta il vostro cammino, sia nei piccoli passi quotidiani che nelle decisioni più importanti. Non unitevi ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni; piuttosto rivestitevi di Gesù Cristo e indossate le armi della luce – come esorta san Paolo (cfr Rm 13,11-14) – restando svegli e vigilanti».
DELEGAZIONE IN KENYA
Il 16 luglio 2017, la Delegazione camilliana del Kenya festeggerà i 40 della presenza camilliana in quella nazione. A nome della Consulta generale, p. Aris Miranda parteciperà all’evento che si svolgerà presso Ospedale della missione a Tabaka. La santa messa sarà presieduta dal Vescovo della diocesi di Kissi, mons. Joseph Mairura Okemwa.
DELEGAZIONE di TAIWAN
Il 28 maggio u.s. si è celebrato il Congresso Eucaristico Nazionale. Tre i pullman di pellegrini sono partiti anche dalle nostre comunità cristiane ‘camilliane’ di Lotung.
Dal 3 al 10 giugno, p. Giuseppe Didonè e p. Jojio, insieme ad un gruppo di infermiere, si sono recati in Cina per prestare servizio sanitari ai lebbrosi nello Yunnan.
Il 13 giugno la comunità camilliana di Taiwan ha festeggiato i 60 anni di sacerdozio di p. Antonio Didoné, già da molti anni gravemente malato e costretto alla immobilità. Molti sono stati i partecipanti soprattutto l’ex personale medico dell’ospedale che conosceva molto bene p. Antonio. Ha presieduto la cerimonia il nuovo incaricato d’affari della Nunziatura Apostolica.
Questo video è un commosso omaggio a p. Antonio Didonè religioso, camilliano, sacerdote, medico, innamorato di Taiwan, di quel popolo e dei suoi poveri.
PROVINCIA SPAGNOLA
Dal 24 giugno al 3 luglio, il Superiore generale, p. Leocir Pessini e il Consultore ed Economo generale fr. Ignacio Santaolalla visiteranno le comunità camilliane in Spagna. La visita pastorale sarà l’occasione per conoscere il lavoro che si svolge in ciascuna delle diverse realtà camilliane in Spagna.
Durante la visita il Superiore generale incontrerà i collaboratori, i volontari, i membri della Famiglia Camilliana Laica, religiosi e laici che vivono quotidianamente il dono ed il carisma di san Camillo.
Domenica 12 giugno, mons. Carlos Osorio ha ordinato diacono il confratello Franklin Fuentes Huatangari nella chiesa dedicata a San Camillo, nel nostro centro camilliano di Tres Cantos – Madrid. Il neo diacono, pur appartenendo alla Vice provincia camilliana del Perù, sta vivendo l’esperienza pastorale accompagnato dai confratelli della Provincia Spagnola.
Il Centro Camilliano ha organizzato un campo di lavoro per dare la possibilità ai giovani di vivere una settimana di servizio verso le persone anziane non autosufficienti.
Dal 10 al 17 luglio verrà proposto ai giovani di età compresa tra i 18 ei 25 anni, la possibilità di una esperienza di servizio e di formazione pastorale, di silenzio, preghiera e di incontro che permetterà ai partecipanti di approfondire la fragilità, la cura, il senso della vita e l’impegno a seguire Gesù.
FESTA LITURGICA DI SAN CAMILLO de LELLIS – 14 luglio 2016
Inviateci i programmi delle vostre comunità per il 14 luglio, festa liturgica di San Camillo e nei giorni successivi alla festa, vi invitiamo a condividere le foto e le notizie di giornata così significativa per il mondo camilliano!
Il Transito: gli ultimi giorni terreni di San Camillo de Lellis : in INGLESE, SPAGNOLO e PORTOGHESE FRANCESE
LITURGIA E PREGHIERE PER LA CELEBRAZONE LITURGICA DEL 14 LUGLIO
ROMA – SANTA MARIA MADDALENA
Nella nostra comunità di ‘S. Maria Maddalena’ – Roma, la Festa di San Camillo, sarà preceduta da un Triduo di preghiera (11-12-13 luglio), con l’apertura serale e notturna della nostra chiesa (ore 21.00): adorazione eucaristica; lettura di alcuni Scritti e passaggi biografici di san Camillo; possibilità del Sacramento della Riconciliazione; visita al ‘Cubiculum’ e al Museo camilliano.
Il giorno 14 luglio alle ore 19.00 ci sarà la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Sua Em.za Edoardo Card. Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, aggregato all’Ordine Camilliano, quando era Arcivescovo di Chieti-Vasto.
PROVINCIA DELLE FILIPPINE
Il 2 giugno 2016 i nostri confratelli camilliani, professi temporanei delle Filippine hanno rinnovato i voti durante la Messa presieduta dal Superiore Provinciale che si è svolta nella nuova cappella dello scolasticato dedicata a San Camillo.
Seo Jung Ju – p. Juya per gli amici! – è stato consacrato sacerdote, il primo sacerdote camilliano di origine koreana (nato a Busan – Sud Korea). La celebrazione è stata vissuta presso la nostra chiesa di ‘san Camillo e san Lorenzo Ruiz’ a Quezon City (Manila).
Henry Bosoen Angupa II è stato consacrato sacerdote nella sua parrocchia nativa nella Mountain Province, Holy Family Catholic Mission (Filippine). Attualmente p. Henry vive il suo servizio pastorale a Taiwan, animando le comunità cristiane degli aborigeni.
A loro il nostro fraterno augurio, con le parole di papa Francesco, ai sacerdoti, nella Messa Crismale, di giovedì santo, 2 aprile 2015:
«La mia mano è il suo sostegno, / il mio braccio è la sua forza» (Sal 88,22). Così pensa il Signore quando dice dentro di sé: «Ho trovato Davide, mio servo, / con il mio santo olio l’ho consacrato» (v. 21). Così pensa il nostro Padre ogni volta che “trova” un sacerdote. E aggiunge ancora: «La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui / … Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre, / mio Dio e roccia della mia salvezza”» (vv. 25.27).
E’ molto bello entrare, con il Salmista, in questo soliloquio del nostro Dio. Egli parla di noi, suoi sacerdoti, suoi preti; ma in realtà non è un soliloquio, non parla da solo: è il Padre che dice a Gesù: “I tuoi amici, quelli che ti amano, mi potranno dire in modo speciale: Tu sei mio Padre” (cfr Gv 14,21). E se il Signore pensa e si preoccupa tanto di come potrà aiutarci, è perché sa che il compito di ungere il popolo fedele non è facile, è duro; ci porta alla stanchezza e alla fatica. Lo sperimentiamo in tutte le forme: dalla stanchezza abituale del lavoro apostolico quotidiano fino a quella della malattia e della morte, compreso il consumarsi nel martirio.
La stanchezza dei sacerdoti! Sapete quante volte penso a questo: alla stanchezza di tutti voi? Ci penso molto e prego di frequente, specialmente quando ad essere stanco sono io. Prego per voi che lavorate in mezzo al popolo fedele di Dio che vi è stato affidato, e molti in luoghi assai abbandonati e pericolosi. E la nostra stanchezza, cari sacerdoti, è come l’incenso che sale silenziosamente al Cielo (cfr Sal 140,2; Ap 8,3-4). La nostra stanchezza va dritta al cuore del Padre. … …
Tante emozioni… Se noi abbiamo il cuore aperto, questa emozione e tanto affetto affaticano il cuore del Pastore. Per noi sacerdoti le storie della nostra gente non sono un notiziario: noi conosciamo la nostra gente, possiamo indovinare ciò che sta passando nel loro cuore; e il nostro, nel patire con loro, ci si va sfilacciando, ci si divide in mille pezzetti, ed è commosso e sembra perfino mangiato dalla gente: prendete, mangiate. Questa è la parola che sussurra costantemente il sacerdote di Gesù quando si sta prendendo cura del suo popolo fedele: prendete e mangiate, prendete e bevete… E così la nostra vita sacerdotale si va donando nel servizio, nella vicinanza al Popolo fedele di Dio… che sempre, sempre stanca».
PROVINCIA INDIANA
Il 2 giugno c’è stata l’inaugurazione del Diploma in Teologia Pastorale della Salute, presso il centro camilliano di pastorale di Upasana, in collaborazione con il Pontificio Ateneo di DVK. È un momento di gioia e di benedizione, una grazia per i Camilliani in India. Questa nuova impresa diventa una realtà in un momento provvidenziale come l’Anno del Giubileo della Misericordia. che stiamo vivendo, in comunione con tutta la chiesa. Noi religiosi camilliani ci sentiamo orgogliosi di far parte di questo progetto, dal momento che per vocazione siamo chiamati a testimoniare profeticamente e praticamente l’amore misericordioso di Gesù, secondo il modello esemplare del Buon Samaritano e di san Camillo.
PROVINCIA SICULO-NAPOLETANA
La Commissione Provinciale per la formazione e l’animazione vocazionale, presenta il nuovo dépliant vocazionale, ideato per la pastorale delle vocazioni nelle nostre comunità. Il dépliant porta gli indirizzi delle varie comunità, ed è arricchito da foto recenti, di giovani impegnati in questi mesi nell’esperienza di discernimento, secondo lo stile evangelico del ‘Vieni e Vedi’.
PROVINCIA BRASILIANA
La provincia brasiliana festeggia i 60 anni di ordinazione sacerdotale di p.Velocino Zortea e di p. Niversindo Cherubin.
Dal 27 al 30 giugno Incontro di formazione permanente a San Paolo, Brasile. Il tema scelto di quest’anno è “La misericordia, fondamento biblico e pastorale”
CADIS
Si è svolto a Roma, presso la Casa Generalizia, dal 30 maggio al 3 giugno, il primo incontro di alcuni collaboratori di CADIS (Camillian Disaster Service International). Religiosi e religiose Camilliani provenienti da sette diverse nazioni e collaboratori laici si sono messi a lavoro per esplorare nuove strategie di ricerca e gestione di fondi e risorse per le attività umanitarie del nostro Ordine.
Una delle prime iniziative promosse dalla nuova Fondazione, in collaborazione con la Provincia Austriaca è un programma rivolto alle donne migranti provenienti da Siria, Iran, Iraq ed Afghanistan, individuate fra le persone con maggior bisogno che sono accompagnate in un cammino di integrazione fatto di insegnamento della lingua tedesca, di corsi di cucina, di laboratori di pittura e musica ma soprattutto di passione ed accoglienza.
FAMIGLIA CAMILLIANA LAICA
La Commissione Centrale della Famiglia Camilliana Laica ha tenuto la sua riunione annuale a Roma, nella comunità della ‘Maddalena’, dal 20 al 22 maggio 2016.
LETTERA-MESSAGGIO INTER CONGREGAZIONALE AI RELIGIOSI E ALLA RELIGIOSE CAMILLIANE
Anche quest’anno, continuando la buona ed ormai consolidata tradizione di realizzare alcuni momenti di preghiera e di riflessione in comune, i tre consigli generali dei Camilliani, delle Figlie di san Camillo e delle Ministre degli Infermi, dopo l’incontro fraterno vissuto il giorno 11 febbraio u.s. – memoria liturgica della Madonna di Lourdes e Giornata Mondale del Malato – hanno finalizzato un Messaggio sull’esperienza della misericordia in san Camillo e nel nostro grande patrimonio di santità ‘camilliana’, proprio della nostra tradizione, da scoprire, approfondire, vivere e performare nella nostra attualità.
LEGGI IL TESTO DEL MESSAGGIO – formato PDF INGLESE SPAGNOLO FRANCESE
AGENDA DEL SUPERIORE GENERALE E DELLA CONSULTA
Dal 1 al 25 maggio u.s., il Superiore generale insieme con i Consultori p. Aris Miranda, fr. José Ignacio Santaolalla e p. Gianfranco Lunardon, hanno visitato le comunità ed incontrato i Confratelli camilliani della Provincia del Brasile.
MESSAGGI DEL SUPERIORE GENERALE E DEI CONSULTORI ALLE COMUNITÀ DELLA PROVINCIA BRASILIANA ITALIANO / INGLESE / PORTOGHESE
Nel periodo dal 4 al 12 giugno 2016, il Superiore generale insieme a p. Laurent Zoungrana, Vicario generale, ha incontrato i religiosi delle comunità camilliane della Provincia Romana.
Dal 4 al 11 giugno, i Consultori p. Aris Miranda e p. Gianfranco Lunardon, hanno incontrato individualmente tutti i Confratelli delle Comunità camilliane in Burkina Faso, in vista dell’incontro dei Superiori maggiori che si celebrerà a Ouagadougou, ad ottobre p.v. Il giorno 15 giugno u.s., alla casa della Maddalena – Roma – hanno dialogato con i religiosi camilliani burkinabè che vivono e operano a Roma e a Viterbo; giovedì 16 giugno sono stati presso la comunità camilliana burkinabè di Firenze, in attesa prossimamente di incontrare anche i confratelli che vivono a Pescara e a Chieti.
MESSAGGIO DEI CONSULTURI P. ARIS MIRANDA E P. GIANFRANCO LUNARDON AI CONFRATELLI DELLE COMUNITA’ CAMILLIANE IN BURKINA FASO ITALIANO/FRANCESE / INGLESE
Dal 19 al 21 giugno 2016, insieme con p. Gianfranco Lunardon, il Superiore Generale, ha incontrato i confratelli polacchi della comunità camilliana di Berlino.
Il Superiore generale insieme a fr. José Ignacio Santaolalla, Economo generale, dal 22 giugno al 3 luglio 2016, sarà in Spagna, incontrando i confratelli camilliani.
Dal 10 al 25 luglio p.v., p. Leocir Pessini insieme con fr. Ignacio Santaolalla, saranno in Brasile, in visita ai Confratelli delle Comunità camilliane dell’area nord, nord-est ed est del paese.
Aris Miranda dal 25 giugno p.v., per qualche giorno, sarà in Etiopia, per valutare la possibilità di collaborazione – nel contesto africano – tra i Camilliani e l’Università cattolica di Adis Abeba, in modo speciale per quanto riguarda l’ambito sanitario e di formazione alla salute. È la risposta ad una sollecitazione diretta della Conferenza Episcopale di Etiopia ed Eritrea.
La Commissione Economica Centrale dell’Ordine si riunirà a Roma, nella nostra Casa Generalizia dal 5 settembre al 7 settembre 2016.
RELIGIOSI DEFUNTI
«Ecco, ora svaniscono. I volti e i luoghi, con quella parte di noi che, come poteva, li amava, per rinnovarsi, trasfigurati, in un’altra trama!» (T.S. Eliot)
Il 31 maggio 2016 presso la Casa Betania a Lucca è morta suor Filippina di Lanzo, religiosa Ministra degli Infermi di san Camillo. Aveva 96 anni dei quali 77 di vita religiosa dedicata con amore al servizio dei malati.
Il 23 giugno 2016 alle ore 06,00 locali, è deceduta nella casa di Roma, amorevolmente assistita dalle consorelle Suor Ausilia De Stefani, religiosa delle Figlie di San Camillo. Di nazionalità italiana, Sr. Ausilia aveva 82 anni, 60 dei quali di Professione religiosa, spesi a servizio di Dio e dei nostri fratelli ammalati.
«Ora vivono in Cristo, che hanno incontrato nella Chiesa, seguito nella nostra vocazione, servito nei malati e sofferenti. Nella fiducia che il Signore, la Vergine Santa nostra Regina, san Camillo – i beati Luigi Tezza e Giuseppina Vannini – e i nostri Confratelli e Consorelle defunti li accoglieranno fra loro, li affidiamo nella preghiera ricordandoli con affetto, stima e gratitudine».
ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA
PREGHIERA DEL GIUBILEO IN LINGUA
DISCORSO DI PAPA FRANCESCO
AI DIRIGENTI DEGLI ORDINI DEI MEDICI DI SPAGNA E AMERICA LATINA
Giovedì, 9 giugno 2016
Quest’anno la Chiesa cattolica celebra il Giubileo della Misericordia; è una buona occasione per esprimere riconoscenza e gratitudine a tutti i professionisti della sanità che, con la loro dedizione, vicinanza e professionalità alle persone affette da una malattia, possano divenire vera personificazione della misericordia. L’identità e l’impegno del medico non si fonda solo sulla sua scienza e sulla sua competenza tecnica, ma anche e soprattutto sul suo atteggiamento compassionevole — soffre-con — e misericordiosa verso quanti soffrono nel corpo e nello spirito. La compassione è in un certo senso l’anima stessa della medicina. La compassione non è pena, e soffrire-con.
Nella nostra cultura tecnologica e individualista, la compassione non è sempre ben vista; a volte è addirittura disprezzata perché significa sottoporre la persona che la riceve a un’umiliazione. E non manca neppure chi si nasconde dietro a una supposta compassione per giustificare e approvare la morte di un malato. Ma non è così. La vera compassione non emargina nessuno, non umilia la persona, non la esclude, e tanto meno considera la sua scomparsa come qualcosa di buono. La vera compassione se ne fa carico. Voi sapete bene che ciò significherebbe il trionfo dell’egoismo, di quella “cultura dello scarto” che rifiuta e disprezza le persone che non soddisfano determinati canoni di salute, di bellezza e di utilità. Mi piace benedire le mani dei medici come segno di riconoscenza a questa compassione che si fa carezza di salute.
La salute è uno dei doni più preziosi e più desiderati da tutti. Nella tradizione biblica è sempre stata messa in rilievo la vicinanza tra la salvezza e la salute, come pure le loro reciproche e numerose implicazioni. Mi piace ricordare il titolo con cui i padri della Chiesa erano soliti denominare Cristo e la sua opera di salvezza. Christus medicus, Cristo medico. Lui è il Buon Pastore che si prende cura della pecora ferita e conforta quella malata (cfr. Ez 34, 16); Lui è il Buon Samaritano che non tira dritto di fronte alla persona ferita sul ciglio della strada, ma che, mosso dalla compassione, la cura e l’assiste (cfr. Lc 10, 33-34). La tradizione medica cristiana si è sempre ispirata alla parabola del Buon Samaritano. È un identificarsi con l’amore del Figlio di Dio, che “passò beneficando e risanando tutti gli oppressi” (cfr. At 10, 38). Quanto bene fa all’esercizio della medicina pensare e sentire che la persona malata è il nostro prossimo, che è della nostra stessa carne e del nostro stesso sangue, e che nel suo corpo lacerato si riflette il mistero della carne di Cristo stesso! “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt25, 40).
Murales – Cappella della comunità camilliana di Macapà – Brasile
La compassione, questo soffrire-con, è la risposta adeguata al valore immenso della persona malata, una risposta fatta di rispetto, comprensione e tenerezza, perché il valore sacro della vita del malato non scompare né si oscura mai, bensì risplende con più forza proprio nella sua sofferenza e nella sua vulnerabilità. Come si capisce bene la raccomandazione di san Camillo de Lellis per assistere i malati. Dice così: “Mettete più cuore in queste mani”. La fragilità, il dolore e la malattia sono una dura prova per tutti, anche per il personale medico, sono un appello alla pazienza, al soffrire-con; perciò non si può cedere alla tentazione funzionalista di applicare soluzioni rapide e drastiche, mossi da una falsa compassione o da meri criteri di efficienza e di risparmio economico. A essere in gioco è la dignità della vita umana; a essere in gioco è la dignità della vocazione medica. Torno a quanto detto sul benedire le mani dei medici. E sebbene nell’esercizio della medicina, tecnicamente parlando, sia necessaria l’asepsi, nel midollo della vocazione medica l’asepsi va contro la compassione; l’asepsi è un ausilio tecnico necessario nell’esercizio, ma non deve mai condizionare l’essenziale di questo cuore compassionevole. Non deve mai condizionare il “mettete più cuore in queste mani”.
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