di P. Laurent Zoungrana
Cristo è veramente risorto, Alleluia!
Cari confratelli, fratelli e sorelle della Famiglia Carismatica Camilliana, Cari malati e sofferenti e tutti coloro che si prendono cura di loro e cari amici dei camilliani,
La preparazione quaresimale è terminata; con grande gioia celebriamo la Pasqua del Signore, la Risurrezione di Gesù Cristo, la Vittoria del Figlio di Dio sul peccato e sulla morte.
Nella situazione della pandemia Covid-19 che infligge una dura prova all’umanità intera, la Pasqua non può essere celebrata dappertutto come di consueto sia liturgicamente che socialmente. Ma questo non toglie la nostra profonda pace che viene dal fatto di sapere che il Signore Gesù è morto e risuscitato, pegno della nostra salvezza, primizia della nostra risurrezione, forza di grazia per il nostro cammino quotidiano. Con la sua morte sulla Croce e la sua Risurrezione, Gesù ci ha costituiti fratelli e Sorelle e ci attira nella Famiglia Trinitaria.
Come dice bene monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Novera Umbra-Gualdo Tadino: “Mentre il mondo soffre una pandemia che mette tanti popoli in difficoltà, e ci fa sentire fratelli nel dolore, non possiamo non sentire il bisogno di diventare soprattutto fratelli nell’amore”. Si, siamo fratelli e sorelle non soltanto nel dolore ma anche nell’amore; siamo fratelli e sorelle nell’amore di Dio manifestato nel suo Primogenito morto e risorto e siamo chiamati a manifestare la solidarietà fraterna o l’amore fraterno nella nostra vita. Secondo le parole di Papa Francesco: “all’amore non importa se il fratello ferito viene da qui o da là. Perché è l’«amore che rompe le catene che ci isolano e ci separano, gettando ponti; amore che ci permette di costruire una grande famiglia in cui tutti possiamo sentirci a casa […]. Amore che sa di compassione e di dignità» (Fratelli Tutti, 62)”.
Carissimi, auguro a ciascuno/a di voi una Santa Pasqua a nome mio e dei Consultori; che le grazie di questa Solennità ci facciano crescere nella solidarietà fraterna verso tutti e particolarmente verso chi soffre; che le grazie della Pasqua del Signore inondino i nostri cuori, guariscano le nostre ferite, sollevino i nostri dolori e sofferenze, pacifichino le nostre ansie e paure, vivifichino le nostre vite e facciano crescere il nostro amore per Dio e per il prossimo. Sentiamo, carissimi, l’Angelo dirci come alle donne la mattina di Pasqua: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il Crocifisso. Non è qui. È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” (Mt 28,5).
Possiamo come Maria Maddalena diventare annunciatori della Risurrezione di Cristo non solo con le parole ma soprattutto con gesti concreti di servizio fraterno a Gesù Risorto che si identifica in ogni fratello e sorella.
Buona Pasqua!
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