Tratto dalla TERZA LETTERA AI consacrati: “CONTEMPLATE“
Lo stile di Cristo si apprende a partire dall’ascolto. Siamo invitati all’impegno di uno stile contemplativo in cui la Parola risplenda nel nostro vivere di uomini e donne: nei pensieri, nel silenzio orante, nella fraternità, nei nostri incontri e diaconie, nei luoghi che abitiamo in cui annunziamo la grazie della misericordia, nelle scelte, nelle decisioni, nei cammini formativi perseguiti in modo costante e fruttuoso.
La persona consacrata trova nell’ascolto della Parola di Dio il luogo in cui si pone sotto lo sguardo del Signore e da Lui impara a guardare se stessa, gli altri e il mondo. La lettera agli Ebrei (4,13) mostra efficacemente questo incrocio di sguardi: Davanti alla Parola di Dio (lógos toû theouû) non c’è creatura che possa nascondersi ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e non ad essa dobbiamo rendere conto (ho lógos). La Parola ci vede, ci guarda, ci ri-guarda, ci interpella e ci coinvolge, i suoi occhi sono come una fiamma di fuoco (cf. Ap 19,12).
La contemplazione cristiana nasce e cresce nell’esercizio di un ascolto obbediente (ob-audire) ininterrotto. Se è Dio colui che parla, il credente è una persona chiamata ad ascoltare; il contemplativo la persona che incessantemente ascolta. Vediamo attraverso l’udito in una relazione di alleanza, di compimento, di gloria. Esercizio attivo, amore e desiderio del vero: Ascoltate la mia voce! E io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici (Ger 7,23).
Questa sintesi tra l’udire e il vedere «diventa possibile a partire dalla persona concreta di Gesù, che si vede e si ascolta […] in questo senso, San Tommaso d’Aquino parla dell’oculata fides degli apostoli, fede che si vede, davanti alla visione corporea del Risorto. Hanno visto Gesù risorto con i loro occhi e hanno creduto, hanno cioè potuto penetrare nella profondità di quello che vedevano per confessare il Figlio di Dio, seduto alla destra del Padre […] Solo quando siamo configurati a Gesù riceviamo occhi adeguati per vederlo» chiamati all’ascolto coltiviamo un cuore docile (1 Re 3,9), e chiediamo saggezza e intelligenza (cfr 1Re 3,12) per discernere ciò che viene da Dio e ciò che è il suo contrario.
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