La storia dell’immagine – la più aderente e documentata – è molto bella e semplice.
II 15 maggio 1616 moriva a Montecitorio, a pochi passi dalla chiesa della Maddalena, la signora Settimia De Nobili, moglie al Sig. Giovanni Paganelli, cittadino romano.
La gentildonna era stata assistita nella sua infermità dal padre Cesare Simonio, zelante Ministro degli Infermi, cresciuto alla scuola di san Camillo, cui era particolarmente caro per il grande amore ai malati e alla Madonna. P. Simonio fungeva anche da rettore della chiesa della Maddalena, ma il suo compito maggiore era l’assistenza ai morenti nelle loro case.
La signora Settimia teneva in grande venerazione, in una delle stanze della sua casa, il quadro della Madonna. Non è detto da quando e come l’avesse avuto ma durante la lunga infermità la pia gentildonna trovava il suo maggior conforto pregando continuamente sotto lo sguardo della devota immagine.
II padre Simonio, chiamato a visitare l’inferma per confessarla e confortarla, restò preso da grande ammirazione e devozione per il bel dipinto, esprimendo alla fine il parere e il desiderio di metterlo, quando che fosse, alla pubblica venerazione nella chiesa della Maddalena.
La signora si disse disposta a cedere l’immagine, ma solo dopo la morte.
È verosimile – e qui la storia documentata cede il posto alla tradizione e alla facile interpretazione del cronista – che p. Simonio chiedesse notizie riguardo tale quadro. Venne così a sapere che il prezioso dipinto era stato di Pio V (1566-1572) 1’aveva custodito presso di sé, nelle sue stanze, in Vaticano. Di conseguenza si cominciò a pensare e dire che la stessa immagine fosse quella dinanzi alla quale il santo Pontefice, pregando, avrebbe conosciuto l’esito della vittoria di Lepanto (7 ott. 1571).
È comunque probabile che trattandosi di un motivo o soggetto iconografico (Madonna di S. Luca) largamente diffuso, la tradizione sia, in effetto, più legata a san Pio V che, determinatamente, con fondata certezza, a questa o altre copie.
La storia riprende con sicurezza il suo cammino, dal giorno in cui l’immagine fu affidata alla chiesa della Maddalena e ai religiosi di san Camillo.
Con atto notarile del 19 febbraio 1614 la signora Settimia De Nobili dispone di lasciare, alla sua morte, alla chiesa della Maddalena dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, il quadro della Madonna col Bambino Gesù sul braccio sinistro. La devota immagine – si stabiliva – deve essere consegnata ai Padri prima dei funerali della stessa donatrice.
La signora Settimia moriva il 25 maggio 1616, assistita fino all’ultimo respiro dal p. Cesare Simonio, L’indomani, in ossequio alle sue disposizioni, il quadro della Madonna fu portato alla chiesa della Maddalena e collocata all’altare maggiore.
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