Incontro della Famiglia Camilliana Laica della provincia Nord Italiana

I FRUTTI DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA: RILFETTIAMO SUL NOSTRO IMPEGNO E SULLA NOSTRA ASSOCIAZIONE

F.C.L. a Rho 2

Ernesto Preziosi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Che si tentasse una sorta di “bilancio” a poco meno di un mese, ormai, dalla chiusura del Giubileo straordinario della misericordia, era quasi d’obbligo anche per la Famiglia Camilliana Laica – Provincia Nord Italiana. Così è avvenuto nell’ormai tradizionale incontro d’ottobre (per la precisione, dal pomeriggio del 21 ottobre alla mattinata del 23 ottobre) che ha visto quest’anno coinvolti i rappresentanti dei vari gruppi: Torino-Piossasco, Milano, Castellanza e Verona Manzana; purtroppo, si è avuta l’assenza del gruppo di Venezia Mestre, un’assenza peraltro giustificata ampiamente.

Il titolo di questa mini cronaca è stato anche quello dell’incontro; un titolo impegnativo perché raccoglieva e uno sguardo sull’impegno personale di ciascun affiliato o simpatizzante della F.C.L. e, nello stesso tempo, uno sguardo positivamente critico sul fatto di essere associazione (in un tempo, non scordiamolo, di crisi dell’associazionismo in genere e di quello ecclesiale laicale in particolare).

Lo “scenario” di fondo quest’anno è stato offerto dalla “storica” Casa degli Ospiti degli Oblati Missionari di Rho; per una volta, è stata abbandonata l’altrettanto storica Villa Comello di Mottinello per un motivo molto semplice: per permettere alla rappresentanza di Torino-Piossasco (e in parte anche di Castellanza) di fare un viaggio un po’ meno lungo.

Peraltro, la Casa degli Ospiti si è dimostrata molto ospitale, permettendo che ogni partecipante godesse fra l’altro della “sontuosa” raccolta di quadri (olii, tempere, stampe e quant’altro) esposta negli altrettanto “sontuosi” corridoi che ammettono alle stanze.

 Tre i principali relatori: Ernesto Preziosi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano cui era affidato il tema: «Giubileo  straordinario della Misericordia: quali sollecitazioni e possibili impegni per il futuro per un’aggregazione laicale dedita a opere di  misericordia»; padre Angelo Brusco M.I. Assistente spirituale della F.C.L., Provincia Nord Italiana, cui era chiesto di parlare su «San Camillo, uomo della misericordia e la F.C.L., sue “cento braccia” misericordiose?»; infine, Giovanni Cervellera, presidente dell’A.I.Pa.S. – Associazione Italiana Pastorale Sanitaria, al quale era richiesto di intervenire su «Il volontariato laicale “associato” in tempo di crisi dell’associazionismo».

Riassumere le tre interessanti relazioni (molto apprezzate dai presenti) è praticamente impossibile. Gli argomenti, così come indicati dai titoli, sono intuitivamente molto vasti; quindi, i relatori hanno dovuto spesso limitarsi a cenni brevi per materie complesse. I tre relatori hanno comunque promesso di far avere i testi integrali da loro predisposti.

Punto di riferimento comune, certamente: “il nome di Dio è misericordia” così come più volte ricordato da papa Francesco; anche riferimento comune è stato alla necessità di fare comunione per una comunità evangelizzante e promotrice di misericordia in tutti gli aspetti della vita, spirituale come sociale.

“Occorre dare cittadinanza alla misericordia” ha sottolineato in particolare Preziosi, riconoscendo in questo la possibilità di un nuovo umanesimo, poiché Dio è nella vita di ciascuno. Per questo “occorre cominciare dal basso” con una “formazione del cuore”; bisogna completare con le nostre, le sofferenze del Cristo, come dice l’apostolo Paolo.

Padre Brusco ha sottolineato come san Camillo sia stato lui stesso accompagnato, beneficamente “ferito” dalla misericordia di Dio su di lui, ciò che gli ha permesso di diventare lui stesso F.C.L. a Rho 1“uomo della misericordia”, poiché la misericordia del Signore ci raggiunge per cambiarci nella profondità del nostro essere, per “darci la gioia di essere salvati”. Occorre, quindi “lasciare Dio per Dio”: ecco il vero senso della carità dei battezzati.

Infine, Cervellera ha parlato della dimensione comunitaria del cristiano adulto: non ha senso agire da soli. Il paradigma universale è la Trinità, comunità “perfetta”, tre divine Persone che si amano e si espandono nell’amore. Questo paradigma possiamo applicarlo anche alle associazioni, quelle di volontari in particolare, che pure oggi appaiono in crisi. Forse non si amano più le divise; si punta maggiormente sugli obiettivi. C’è una certa resistenza allo stare insieme, non rendendosi conto che il gruppo è una forza.

L’incontro è stato animato dai lavori a piccoli gruppi dei partecipanti, lavori sostenuti da brevi questionari sui quali tutti sono stati chiamati a dibattere, sotto l’esperta supervisione di padre Angelo Brusco.

Una chicca e una sorpresa è stato, infine, il concerto vocale e strumentale offerto, nella serata di sabato 22 ottobre nel Santuario della Madonna Addolorata, dalla Schola Cantorum del Santuario di Rho e dall’Orchestra Amadè, diretti dal maestro Achille Nava. Protagonista “assoluto” Antonio Vivaldi, di cui sono stati eseguiti il “Gloria”, la “Primavera” (dal concerto della Quattro Stagioni) e il “Dixit Dominus”.

Marisa Sfondrini