Il 12 dicembre, presso il Centro San Camillo di Tres Cantos, si è svolto l’incontro del Consiglio Consultivo della Fondazione Camillo de Lellis. Oltre 80 case di cura religiose, sotto la cura dei Camilliani, appartenenti a più di 40 Congregazioni religiose, sono state al centro di attenzione in questo evento che riunisce oltre 1.000 operatori impegnati nella cura degli anziani.
L’evento è iniziato con un momento di preghiera guidato dal Fratello José Carlos Bermejo, Superiore Provinciale dei religiosi Camilliani di Spagna e Argentina. Successivamente, nel suo saluto, Bermejo ha espresso il suo profondo ringraziamento ai lavoratori della Fondazione, definendoli “Buoni Samaritani”. Ha enfatizzato l’importanza della cura nella società e ha sostenuto un’attenzione particolare alla realtà della solitudine indesiderata, esortando a una cura senza restrizioni.
La giornata è proseguita con la valutazione del piano strategico 2019-2023 e la presentazione e discussione del piano strategico 2024-2023. Sono stati evidenziati cinque sfide cruciali per il futuro: la gestione del personale, il modello di assistenza, l’intercongregazionalità, il miglioramento continuo e la crescita. Queste sfide mirano a trovare personale motivato e formato, rafforzare il senso di appartenenza alla Fondazione, migliorare il modello di assistenza, promuovere la collaborazione intercongregazionale e cercare una crescita sostenibile.
L’incontro è proseguito con la discussione dei bilanci per l’anno prossimo, il 2024, e si è concluso con la celebrazione dell’eucaristia nella cappella del centro, presieduta dal Padre Arnaldo Pangrazzi. Nella sua omelia, Pangrazzi ha insistito sull’importanza di consolare e lavorare in squadra come membri di una stessa chiesa.
Dopo il pranzo nella Piazza San Camillo, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di fare una visita guidata alle strutture ristrutturate del Centro San Camillo. Questo evento non solo ha rafforzato i legami all’interno della Fondazione, ma ha anche sottolineato l’impegno incrollabile per la cura compassionevole e il miglioramento continuo nell’assistenza agli anziani in contesti religiosi.
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