Martedì 27 febbraio 2024, presso la comunità camilliana di Siviglia, la provincia si Spagna ha festeggiato con gioia l’incontro dei cappellani camilliani di Spagna. L’obiettivo del raduno era quello di condividere la passione carismatica per l’assistenza spirituale nelle cappellanie e ravvivare le motivazioni più autentiche.
L’incontro, organizzato da fratel Long Dinh Tran, primo consigliere ed economo provinciale, e con la presenza del superiore provinciale, fratel José Carlos Bermejo, ha visto la partecipazione di religiosi provenienti da diverse comunità: Barcellona (Padre Mathew e Fratel Félix), San Pere de Ribes (Padre Thuong Jonh), Valencia (Padre Agustín e Padre Casimir), Siviglia (Padre Allan e Padre Isaac, insieme a Padre Jesús Zurbano e a Fratel Jacinto), e Tres Cantos (Padre Alphonse, Padre Joseph e Padre Arnaldo, quest’ultimo oltre a collaborare nel servizio di assistenza spirituale presso il Centro San Camillo, ha presentato e proposto anche la riflessione della mattinata).
Abbiamo iniziato il nostro incontro con la preghiera mattutina delle lodi insieme ai religiosi della comunità, ringraziando Dio per la vita di padre Joaquín, nel giorno del suo novantasettesimo compleanno.
La giornata è iniziata con il saluto del Superiore Provinciale, fratel José Carlos Bermejo, che ha ricordato tutti i religiosi camilliani che prestano servizio nelle cappellanie, ma che, per vari motivi, non hanno potuto essere presenti. Ha inoltre ringraziato i partecipanti per il loro servizio e la loro disponibilità nella provincia, sottolineando che molti di loro ricoprono ruoli aggiuntivi, come superiori, economisti, formatori e assistenti. Ha enfatizzato l’accompagnamento spirituale come un “privilegio umano”, fondamentale per connettersi con la sofferenza delle persone: malati, familiari e operatori sanitari. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di questo servizio in relazione ad altre specialità mediche, ricordando l’essenza del ministero contenuta nella Costituzione e nelle Disposizioni Generali dell’Ordine.
Successivamente, padre Arnaldo Pangrazzi ha animato la prima sessione del mattino con una riflessione su “La missione e i ruoli del cappellano nel solco della tradizione camilliana”, condividendo le sue esperienze come cappellano sia negli Stati Uniti che nell’Unità di Cure Palliative e nel Centro Assistenziale di Tres Cantos. Nella sua riflessione, ha evidenziato l’importanza del servizio nell’ambito del seguito di San Camillo, che esortava a curare con lo stesso amore con cui una madre assiste il suo unico figlio malato, e ha ricordato che i malati sono maestri ed evangelizzatori.
Inoltre, ha identificato i destinatari del servizio negli ospedali: malati, familiari, personale sanitario, comunità istituzionale e volontari. Di fronte alla complessità della situazione attuale per la Chiesa, ha chiamato i religiosi camilliani ad essere luci in mezzo all’oscurità del dolore, imitando l’esempio di Gesù, medico di corpi e anime. Inoltre, ha sottolineato una lista di ruoli sia positivi che negativi che possono essere sperimentati nel servizio come cappellani, incoraggiando ad evitare quelli come il devozionalismo, l’individualismo, il clericalismo, il paternalismo, il formalismo e il sacramentalismo, mentre si purificano le motivazioni.
Nel secondo momento di riflessione del mattino, padre Arnaldo ci ha invitato a contemplare i volti della sofferenza e il ministero della consolazione, evidenziando l’importanza di comprendere e accogliere le nostre stesse ferite, così come la rilevanza della presenza, della visita e del continuo apprendimento dell’arte dell’ascolto.
Terminata la prima parte e prima del pranzo, abbiamo celebrato l’Eucaristia presieduta da padre Arnaldo, durante la quale abbiamo ricordato tutti i religiosi camilliani defunti della nostra provincia che hanno dedicato la loro vita al servizio dei malati attraverso le cappellanie.
Nel pomeriggio, l’incontro è proseguito con lo scambio di esperienze ministeriali dei religiosi nelle cappellanie, evidenziando gli aspetti positivi, negativi e le sfide che affrontiamo come camilliani in questo tipo di attività.
Prima di concludere, nuovamente il Superiore Provinciale, fratel José Carlos Bermejo, ha rinnovato il suo ringraziamento ai partecipanti all’incontro sottolineando questo ministero come “privilegio umano” di tenerezza e compassione, a padre Arnaldo per la sua riflessione, alla comunità di Siviglia per aver ospitato l’incontro, e a tutte le province con cui attualmente abbiamo accordi interprovinciali, i cui religiosi collaborano come cappellani e in altri ministeri al servizio della vita e del ministero della Provincia. Ha inoltre fornito alcune informazioni aggiornate sulla vita della provincia religiosa e sulla delegazione in Argentina.
Ringraziamo Dio per questo incontro fraterno, di scambio di esperienze e preghiera, augurando che continuiamo a essere testimoni dell’amore misericordioso di Cristo verso i malati, seguendo le orme di San Camillo.
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