“Ti che t’affliggi, pusillanime? Continua, perché questa non è opera tua, ma mia”. Così il crocifisso parlò a san Camillo durante un momento di difficoltà, incoraggiandolo a proseguire la sua opera. E per questo il mondo camilliano gli è debitore in modo particolare, “perché da quel crocifisso – spiega padre Cristoforo Trebski, rettore del santuario Camillo de Lellis di Bucchianico – di fatto è nato il nostro Ordine”.
Dopo dieci anni, il crocifisso che parlò a San Camillo è ritornato nella città natale del Santo per un’intera settimana di celebrazioni, che si sono svolte dal 5 al 14 aprile. Grande era l’attesa dei bucchianichesi, che hanno partecipato numerosi alle iniziative organizzate dal comitato giubilare San Camillo de Lellis e dai religiosi Camilliani, nel quarto centenario della morte del Santo.
Il crocifisso è stato prelevato sabato 5 aprile, in mattinata, da alcuni componenti del comitato giubilare, ed è arrivato a Bucchianico nel pomeriggio, dove è stato accolto da una gran folla di fedeli. Una processione composta e partecipata si è snodata da via Piana – alle porte del paese – fino al santuario San Camillo de Lellis, dove alle 19.00 è stata celebrata una santa Messa.
Domenica 6 aprile, alle ore 21, il santuario ha ospitato la rappresentazione teatrale “Storia di un padre e di due figli”, diretta da Claudia Koll e interpretata dai giovani artisti dell’Accademia di spettacolo “Star Rose Academy”. Alla serata è intervenuta la stessa Claudia Koll che ha raccontato al pubblico la sua testimonianza di fede.
Da lunedì 7 a giovedì 10 aprile, ogni pomeriggio dinanzi al crocifisso si è tenuta una via Crucis meditata, a cui è seguita una celebrazione eucaristica. Ogni sera, inoltre, un gruppo diverso ha animato un momento di preghiera: il Rinnovamento nello Spirito “san Camillo de Lellis”, Comunione e Liberazione e la Famiglia camilliana laica. Giovedì 10 aprile, invece, l’Azione Cattolica parrocchiale ha condotto il dibattito “Inchiesta su Gesù – Verità o Diceria? Storia o Leggenda? Fede o Tradizione?”.
L’11 aprile, penultimo venerdì di Quaresima, una Via crucis solenne ha percorso il centro storico del paese, mentre sabato 12 Bucchianico ha celebrato la Giornata mondiale della gioventù diocesana, presieduta da monsignor Bruno Forte. Nonostante le avverse condizioni climatiche, moltissimi giovani si sono radunati al santuario per una “Notte bianca” di preghiera e animazione, durante la quale c’è stata anche la possibilità di visitare i luoghi legati a San Camillo. La chiesa di Sant’Urbano, inoltre, è stata teatro del musical “Camillo, soldato di Dio”, molto apprezzato dal pubblico.
Domenica 13 aprile il crocifisso si è congedato da Bucchianico con una Santa messa al santuario, a cui è seguita una breve processione nella piazza antistante la chiesa. A conclusione della giornata fratel Carlo Mangione, coordinatore delle iniziative per il quarto centenario della morte di San Camillo, ha rivolto un saluto ai presenti e ha letto un brano – tratto dalle biografie di San Camillo – in cui si racconta il commovente momento del transito.
Lunedì 14 aprile, prima di rientrare a Roma, il crocifisso è stato protagonista di un fuoriprogramma, con la visita, breve ma intensa, alla comunità delle Figlie di San Camillo, a cui hanno partecipato anche alcuni membri del comitato giubilare. Alle ore 9 il crocifisso è stato accolto nel cortile d’ingresso della Casa sollievo di Bucchianico, da dove è stato portato in un salone-cappella per dare possibilità alle tante ammalate presenti di partecipare alla Santa messa presieduta dal rettore del santuario padre Cristoforo. Al termine della celebrazione le suore e gli ospiti hanno recitato ininterrottamente fino alle ore 15 Rosari e preghiere. Anche qui, prima della partenza, è stato letto il passo del transito di San Camillo.
La presenza del crocifisso, simbolo di sofferenza ma anche di speranza, ha lasciato un segno importante nel cuore dei bucchianichesi, che più volte durante la settimana si sono raccolti in preghiera silenziosa e commossa ai suoi piedi. È stata per tutti una grande occasione per rivivere il messaggio di San Camillo, nel quarto centenario della sua nascita al cielo.
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