Di p. Piero Sannazzaro, estratto da “Analecta” Tomus XII – N.7 – Junii 1976
La Santa Madre Giuseppina Vannini, Fondatrice della Congregazione delle Figlie di San Camillo, alla sua morte (23 febbraio 1911) fu sepolta nella tomba dell’Istituto al Campo Verano.
Nel 1932, dopo la costruzione della Cappella nella casa madre di Torpignattara, la salma fu trasportata e tumulata al centro della stessa Cappella, in una tomba abbastanza vasta, scavata nella terra e isolata da un rivestitura di mattoni.
Allora lo stato di conservazione fu trovato «più che soddisfacente, il solo capo era separata dal busto ed irriconoscibile. Per nulla scheletriche le ossa, ma ancora coperte dalla carne, quantunque il tempo e l’umidità le avessero alquanto rovinate ed annerite»
La salma fu lavata, ripulita, rivestita di nuovi indumenti e riposta in una doppia cassa, di zinco e di legno. Il 5 novemreb 1932 fu tumulata, dopo la S. Messa celebrata dal p. Germano Curti, Generale dell’Ordine, assistiti dal p. Giovanni Sandigliano, Consultore generale, dal p. Innocente Radrizzani, Provinciale della Provincia romana, dal p. Cristiano Adams, Postulatore e da latri padre, alla presenza di numerose religiose, prima tra tutte la madre Giovanna Pedon, Superiore generale dell’Istituto.
A testimonianza dell’avvenuta esumazione, fu posta nella bara una pergamena, firmata da vari partecipanti alla cerimonia. Il tutto fu compiuto con l’autorizzazione della sola autorità civile, non essendo ancora stato iniziato il processo di beatificazione.
Da allora la tomba divenne meta di devoti pellegrinaggi, soprattutto da parte delle Figlie, quando venivano alla Casa Madre per gli esercizi spirituali o per altre occasioni. Se ne invocava l’intercessione presso Dio e la glorificazione terrena. Per l’anniversario della morte – 23 febbraio – si celebrava con particolare solennità una S. Messa in onore della Ss.ma Trinità, per impetrarne l’esaltazione. Tale movimento aumentò gradatamente con il felice sviluppo della causa di Beatificazione e si intensificò negli ultimi anni, evitando però qualsiasi atto che avesse sapore ed aspetto di culto, in piena conformità alle disposizioni della Chiesa.
Con la costruzione della nuova Casa Generalizia a Grottaferrata, fu vivissimo desiderio della Superiora generale, Madre Giuseppina Calvi, condiviso da altre suore, di trasportare colà la cara Salma, mentre ad altre religiose, soprattutto a quelle della Casa di cura di Torpignattara, dispiaceva vivamente separasi da quello che consideravano un «sacro deposito».
In occasione del cinquatesimo di professione religiosa della madre Giuseppina fu deciso di fare la traslazione.
Il postulatore, p. Bruno Brazzarola, espletò tutte le pratiche necessarie presso la S. Congregazione per le Cause dei Santi.
Da quella tomba, la Serva di Dio continua ad impartire, specialmente alle sue Figlie, aspiranti, novizie e professe, il suo insegnamento di carità e di amore ai sofferenti, da Lei stessa appreso alla scuola di Gesù soffrente e del S. P. Camillo
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