«Dedichiamo il nostro servizio a quelli che consideriamo i più poveri tra i poveri spiritualmente, coloro che non sono amati, non sono voluti, non sono assistiti, persone che nessuno ama». Il nome di Madre Teresa è indissolubilmente intrecciato all’amore per i più bisognosi: i derelitti di Calcutta, gli emarginati delle tante baraccopoli del pianeta, i senzatetto delle metropoli di ogni dove. In questo libro, che raccoglie alcuni suoi interventi inediti, la donna che Francesco ha proclamato santa rivela il cuore della sua missione: «La povertà, per noi, è la libertà di servire i più poveri tra i poveri». Una libertà vissuta come risposta a Dio ed esercitata alla scuola di Cristo, «il primo missionario della carità». La consonanza di Madre Teresa con papa Bergoglio (che ha steso di suo pugno la prefazione a questo testo) è eloquente: «I poveri sono speranza – afferma la suora con il sari, e sembrano parole del pontefice argentino –. La speranza non è altro che gioia. Quando veramente conosceremo i poveri, potremo sperimentare la gioia che loro sanno donare». Sono pagine da gustare, queste, per entrare, credenti e non credenti, nell’intimo di una donna che ha segnato la nostra epoca testimoniando come la carità sia lo stile di vita migliore per realizzarci come persone.
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