Disabilità e sentirsi diversi

La vera disabilità è quella dell’anima che non comprende, quella dell’occhio che non vede i sentimenti,
quella dell’orecchio che non sente le richieste di aiuto.
Solitamente, il vero disabile è colui che, additando gli altri, ignora di esserlo.

Gladys Rovini

Signore, la mia disabilità
Mi fa sentire cosi dissimile dagli altri,
in particolare quando frequento i luoghi pubblici.
Mi trovo cosi dipendente dal prossimo.
A volte mi danno fastidio
Gli sguardi di commiserazione
O i commenti sussurati dai passanti.
Vorrei godere di maggiore autonomia
Mi costa dovere dipendere dagli altri.

In messo ai limiti della condizione
ho imparato a valorizzare:
la bellezza di un raggio di sole,
la carezza di un sorriso
il caldo sapore delle caldarroste,
la simpatia di una battuta spiritosa.

Risvegli in me il senso di una missione da compiere,
mettendo i miei limiti al servizio del Vangelo,
testimoniando la tenacia dell’avversità,
la creatività di fronte alle barriere,
l’ottimismo in mezzo ai disappunti.

Guidami, Signore, a fare storia con Te
nel Tuo mondo, per il Tuo Regno. Amen

di p. Arnaldo Pangrazzi
in Guidami a trasformare la dis-grazie in grazia. Pregare nel tempo della sofferenza