dott. Gianni Cervellera
1 Un’immagine all’orizzonte Elia è stanco
Siamo nell’ambito della profezia, e dunque, collochiamo all’orizzonte della nostra riflessione un profeta: Elia; in quel particolare episodio quando, stanco della fatica di compiere la sua missione, vuole lasciarsi morire.
Acab riferì a Gezabele tutto quello che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti. Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: “Gli dei facciano questo e anche di peggio, se domani a quest’ora non avrò reso la tua vita come la vita di uno di loro”. Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Betsabea di Giuda. Lasciò là il suo servo. Egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: “Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri”. Si coricò e si addormentò sotto la ginestra. (1Re 19, 1-5)
Elia ha vinto sui profeti di Baal, fedeli alla regina Gezabele. E li ha scannati lungo le rive del torrente Kison. La regina, adirata per la sconfitta e l’umiliazione, giura di uccidere Elia entro le 24 ore. Il profeta ha paura e fugge. Stanco e provato chiede a Dio di morire.
Che strano ha da poco conseguito un successo e non riesce neppure a goderlo. Scoraggiato, non pensa neppure che Dio possa andare in suo soccorso, cosi come ha fatto poco prima.
Il successo, anche quello dei profeti (anzi, quello soprattutto) suscita ira, gelosia, invidia: anche oggi.
È troppo facile dimenticare il favore di Dio anche quando Dio fa miracoli per noi.
È comodo nascondere la propria vigliaccheria dietro motivazioni di scarso apprezzamento di se.
Possiamo però comprendere lo stato d’animo di Elia, basti pensare ai tanti scoraggiamenti di chi ha speso energie di una vita e ora vede tutto dileguarsi, svanire, senza nessuna possibilità di futuro. I tanti religiosi e religiose che hanno speso una vita e ora assistono alla svendita delle loro opere e spesso del loro carisma. Ai tanti sacerdoti che hanno fatto vivere parrocchie adesso sempre più vuote. Ai laici che hanno creduto di poter costruire nuove realtà e che vedono il loro lavoro alla mercé di falsi paladini della fede cattolica.
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