Tributo a Padre Giuseppe Cinà
Il 5 ottobre padre Giuseppe Cinà, all’età di 89 anni, ha concluso la sua esistenza terrena. Desideriamo ricordarlo per il suo prezioso contributo offerto come religioso camilliano alla Chiesa, in particolare, nel mondo della salute e della malattia. Nei lunghi anni del suo ministero ha cercato di attuare il carisma del suo straordinario Fondatore, San Camillo de Lellis, che “fu chiamato da Dio per assistere i malati e insegnare agli altri il modo di servirli”.
Ha ricoperto più ruoli: cappellano ospedaliero, superiore locale e provinciale, formatore dei religiosi, vicario generale dell’Ordine, docente e preside del Camillianum (Istituto internazionale di Teologia sanitaria).
Ha maturato una grande cultura sul mondo dell’umana sofferenza attraverso lo studio, l’insegnamento e l’esperienza di vita con i sofferenti; ne sono testimonianza i tanti suoi scritti come per “Fenomeni di alienazione nella società contemporanea” (Bologna 1971), “Il senso della sofferenza negli scritti di Victor Frankl e le suggestioni per la recente teologia” (Roma 1992), il “Dizionario di teologia pastorale sanitaria” (AA. VV., Ed. Camilliane, 1997), “La vita spirituale nel tempo della sofferenza” (ED. Studium, 2011), e tanti articoli e conferenze.
La sua è stata un’esistenza spesa fino all’ultimo con la costante e appassionata azione tesa a stimolare il discernimento dei segni dei tempi per coglierne le insite opportunità ed essere così contemporanei all’azione che Dio, mediante il suo Spirito, porta avanti nella storia della Chiesa e del mondo intero.
Ci mancheranno la profondità dei suoi ragionamenti, la vivacità della sua mente, la sua arguzia tipicamente napoletana, il suo sorriso ed anche i suoi ammonimenti. A lui la nostra profonda gratitudine perché ha rappresentato un dono non solo per i confratelli camilliani ma anche per la Chiesa con l’assistere i malati e insegnando agli altri il modo di servirli.
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