« Il nostro Ordine, fedele al mandato del Signore di curare i malati e di predicare il Vangelo, assume la sua parte e si inserisce con il proprio carisma nella varietà delle attività missionarie » (C.56).
Carissimi confratelli,
stiamo entrando in un mese speciale dedicato alle Missioni. Nel messaggio per la 98ª Giornata Missionaria Mondiale, che sarà celebrata il 20 ottobre 2024, Papa Francesco ci invita a riflettere sul versetto 9 della parabola evangelica del banchetto di nozze (Mt 22,1-14): «Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze». Il Santo Padre ci ricorda che la missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio.
Il nostro Ordine ha sempre risposto a questa chiamata partecipando attivamente alla missione della Chiesa, impegnandosi nell’assistenza ai malati e ai più disagiati in tutto il mondo, con presenze in 38 Paesi dei 5 continenti. Le nostre missioni sono sempre state fonte di consolazione, crescita e impegno per l’Ordine. Colgo l’occasione di questo tempo dedicato alla missione per condividere con voi una breve riflessione sulle nostre missioni nel mondo.
Durante l’incontro dei superiori maggiori con la Consulta Generale nel giugno 2024, le nostre missioni sono state al centro delle discussioni, di fronte alle principali sfide alla loro crescita e autosufficienza. Infatti, dal dibattito è emerso che le nostre missioni stanno affrontando tre sfide principali.
In primo luogo, alcune di esse operano in contesti segnati da guerre e conflitti, che mettono in pericolo la vita dei nostri confratelli che, nonostante queste difficoltà, continuano a portare avanti la loro missione con coraggio, mantenendo viva la fiamma della Carità. Auguriamo molto coraggio ai nostri confratelli che combattono la buona battaglia per la santificazione dell’Istituto.
In secondo luogo, le nostre missioni hanno difficoltà finanziarie nel mantenere e garantire l’autosufficienza delle strutture. Le loro risorse finanziarie provengono dalle Province madri e talvolta dalle organizzazioni non governative. Purtroppo, la situazione di sicurezza e l’indigenza delle popolazioni in questi Paesi non favoriscono molto il recupero delle spese.
Infine, la crisi vocazionale rimane molto marcata in alcune missioni. Faticano ad attrarre nuove vocazioni. Questa sfida vocazionale è talvolta dovuta alla carenza di religiosi e a fattori socio-culturali che ostacolano il lavoro pastorale.
Per affrontare queste sfide è fondamentale rafforzare la collaborazione tra le Province, le Vice-province e le Delegazioni del nostro Ordine. Cerchiamo di fortificare le nostre competenze nei vari settori del ministero, in particolare nella pastorale vocazionale.
L’articolo 58 della nostra Costituzione ci esorta a promuovere la cooperazione tra le nostre vice-province e province. « Per rispondere adeguatamente al dono ricevuto da Dio… promuoviamo nell’Ordine la riflessione e il discernimento comunitario, e la cooperazione tra i confratelli, le comunità e le province ». Questo implica la condivisione delle risorse umane e materiali, come stabilisce l’articolo 130 della Costituzione: «Le Province e le Vice-province, facendo parte di un solo corpo, cooperano anch’esse al bene di tutto l’Ordine e si scambiano tra loro i beni temporali, in modo che le più fornite di mezzi aiutino quelle che sono in necessità».
Sotto il coordinamento di fr. Paul Kabore, consultore generale incaricato delle Missioni, sono previste una serie di attività per facilitare la partecipazione di tutti alla spinta missionaria. In particolare, il fratello Consultore, con il suo comitato, sta pianificando:
– la riorganizzazione del Segretariato per le Missioni a livello dell’Ordine;
– incontri con i consiglieri responsabili delle missioni nelle province e delegazioni;
– dialoghi con confratelli di alcune Fondazioni;
– la stesura di un documento di orientamento per le missioni.
Le nostre missioni, nonostante i contesti difficili, le crisi vocazionali ed economiche, sono essenziali per la vitalità e l’espansione del nostro Ordine. Il successo delle nostre missioni dipende da un impegno sinodale-missionario, che unisce tutti noi nell’espansione del Carisma Camilliano. Papa Francesco ha sottolineato che «la sinodalità è di per sé missionaria, e viceversa, la missione è sempre sinodale». Ciò implica che la missione non può essere vissuta in modo isolato, ma richiede il coinvolgimento attivo di tutta la comunità.
Cari confratelli missionari, il vostro impegno e la vostra dedizione nelle missioni camilliane portano speranza, luce e amore a chi ne ha più bisogno. Grazie per il coraggio che dimostrate ogni giorno, nonostante le sfide e le difficoltà che incontrate lungo il cammino. La vostra forza e il vostro sacrificio sono un esempio per tutti noi. Non dimenticate che la vostra missione trasforma vite e porta il Vangelo dove c’è più necessità. Dio è sempre al vostro fianco, e il vostro servizio è una testimonianza viva della Sua misericordia.
Vi ringrazio dal profondo del cuore per la vostra fedeltà e il vostro spirito di servizio. Non siete mai soli: le nostre preghiere e il nostro sostegno vi accompagnano, ovunque siate. Continuate a portare avanti con gioia e perseveranza questa missione straordinaria.
Per l’intercessione di San Camillo e Maria, nostra Signora delle Missioni, il Signore ci conceda la grazia di mantenere vivo lo spirito missionario per la maggior gloria di Dio e la salvezza dei popoli.
Cordiali saluti e mille benedizioni a tutti!
p. Pedro Tramontin MI
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