A Grottaferrata, giovedì 14 luglio, si è svolta la veglia per la festività liturgica di San Camillo
A Grottaferrata, a pochi chilometri da Roma, il 14 luglio scorso alle ore 20,15, presso il “Villaggio Litta”, la Comunità Camilliana quest’anno, nel giorno della festa liturgica del Santo Patrono dei malati Camillo De Lellis, ha celebrato una veglia di preghiera assieme a tutte le Associazioni, gruppi giovanili e famiglie del territorio diocesano. Ha presieduto l’azione liturgica della veglia S. E. il Vescovo Raffaello Martinelli.
“Cento braccia un solo cuore… Aspettando il 2014 – E si prese cura di Lui (Lc 10)” . Questo è stato il tema dell’evento che rientra tra i numerosi appuntamenti che i Camilliani stanno organizzando in preparazione del IV centenario della morte del Fondatore (14 luglio 1614 – 2014).
La serata è stata caratterizzata da diversi momenti musicali e testimonianze di persone che operano in campo sanitario e sociale. Si è ripercorsa la vita del Gigante della Carità attraverso la bravura e la professionalità di giovani attori e musicisti. Ha conclusione della veglia, un intenso momento di preghiera ha accolto la Reliquia del Cuore di San Camillo, custodita nella Casa Generalizia dei Camilliani presso la Chiesa della Maddalena a Roma.
Oggi come ieri!
Il cuore di Camillo tra i giovani malati e volontari della Diocesi di Frascati
L’entusiasmo decisamente coinvolgente e contagioso dei numerosi volontari del Villaggio Eugenio Litta che hanno collaborato con i Religiosi Camilliani, ha animato la splendida serata che ha ripercorso la vita del “Gigante della Carità” attraverso la bravura e la professionalità di giovani attori e musicisti. Diverse e molto toccanti le testimonianze di persone che a diverso titolo operano in campo socio-sanitario. La veglia di preghiera è stata introdotta da Sua Ecc.za Mons. Raffaello Martinelli, vescovo della diocesi di Frascati , particolarmente attratto dalla figura di Camillo.
Il presule ha sottolineato più volte la difficoltà dell’uomo – anche credente – di accettare la sofferenza innocente e di vivere con la speranza e la fede nel Cristo risorto. Testimoni come Camillo, ci ricordano che la sofferenza, anche quella (apparentemente) incomprensibile, può essere alleviata, sopportata, vissuta attraverso la fede e la solidarietà di chi condivide gratuitamente la difficoltà e disperazione del fratello. Valori che si ritrovano nei numerosi giovani che operano nelle diverse associazioni e nello stesso Villaggio Litta, luogo significativo per l’intera Diocesi, perché la sofferenza dei piccoli possa santificare e salvare l’uomo peccatore.
La serata si è conclusa con la venerazione della reliquia del cuore di Camillo esposta solennemente nella Chiesa del Centro. Una tregua dal caldo torrido dei giorni precedenti ha permesso di vivere con maggiore intensità la serata di preghiera e riflessione simile a un refrigerio dalle quotidiane ed estenuanti attività di ognuno. Il cuore di Camillo ci provocava, ci domandava con insistenza se la nostra vita ha già avuto un incontro capace di cambiarla, di renderla più viva, protagonista dei propri giorni e della storia. Camillo è riuscito in questo, seguendo Colui che aveva incontrato e sentito quel lontano 2 febbraio 1575 : Cristo mendicante del cuore dell’uomo!
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