Il 7 aprile è un giorno importante per il calendario camilliano. Nel 1742 papa Benedetto XIV fu il primo a dare autorevolezza e il merito a Camillo di aver fondato una “nova charitatis schola”, scrivendo la Bolla di Beatificazione di Camillo de Lellis.
Quello che fece Camillo fu consacrare la propria vita al servizio del malato; “servire perfettamente i malati”, diceva, servirli “con ogni carità così dell’anima come del corpo”, svolgendo questo “per vero amore di Dio”, per “compiacere la volontà di Dio” e per “la gloria di Dio”.
Questo è il vero, grande insegnamento che il “maestro di carità”, definito così proprio da papa Benedetto XIV nella successiva bolla di canonizzazione (29 giugno 1746), ci ha regalato e che ancora oggi riconosciamo e condividiamo nelle nostre opere di evangelizzazione e di formazione del mondo della salute, nelle missioni e nelle attività e le opere sanitarie rivolte verso gli ultimi, verso i più poveri e gli ammalati.
Questa ricorrenza acquista una importanza ancora maggiore per la coincidenza con la Giornata Mondiale della Salute indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, quest’anno dedicata all’ipertensione arteriosa, un problema che colpisce oltre 15 milioni di italiani, circa un miliardo e mezzo di persone nel mondo e che puo’ provocare malattie cardiovascolari che sono la causa di otto milioni e mezzo di decessi all’anno.
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