2 maggio Capitolo Generale: la prima relazione

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Dopo il ritiro animato da P. B. Secondin – finalizzato a far comprendere il ruolo di guida profetica dell’Ordine proprio dei Capitolari – la prima giornata di lavori vede coinvolti i membri del Capitolo e alcuni dei rappresentanti della Grande Famiglia di San Camillo. Con l’ormai imminente inizio dell’anno che commemora i 400 anni della morte di San Camillo, la mattinata è dedicata a questo tema. Non si è trattato solo di un resoconto delle attività messe in campo (nelle presentazioni si sono alternati il Comitato Centrale, l’Ufficio Comunicazione ad hoc della Curia, il rappresentante della comunità civile di Bucchianico e la Provincia Siculo Napoletana) ma anche dell’analisi delle sfide e delle proposte affidate all’Ordine, quali opportunità da esplorare e decisioni da prendere. Infatti, mentre si nota – ed i gruppi di lavoro lo hanno testimoniato – una grande effervescenza di iniziative a livello delle realtà locali, sembra che rimangano ancora sul tavolo le sfide del rafforzamento della presenza camilliana a Bucchianico, culla dell’Ordine; della maggiore attenzione alla preparazione spirituale, così che l’evento giubilare non sia solo coreografico; del collegamento del mondo camilliano nel campo della comunicazione, per dare risalto al molto bene che viene fatto.

La comunicazione è stato l’anello che ha unito il tema della mattinata con quello del pomeriggio, “promuovere il nome dell’Ordine”. La trattazione è stata affidata all’Ufficio Comunicazione ed Educazione degli Scolopi, un modello di investimento nel settore della promozione del nome dell’Ordine con la creazione, all’interno della Curia, di un ufficio dedicato. I componenti l’Ufficio, guidati dal religioso incaricato, hanno trattato in maniera pratica gli aspetti istituzionali, operativi e tecnici che fanno di questo Ufficio lo snodo dell’intera comunicazione ad intra ed ad extra dell’Ordine. I lavori di gruppo che sono seguiti hanno raccolto la sfida di fare della comunicazione uno strumento per seminare la speranza (“dare voce ai molti senza voce che incontriamo nel nostro ministero”) e per affermare il senso del nostro essere, che è molto più profondo del pur molto che si fa (“la comunicazione di quello che siamo da’ vita a un desiderio di imitazione”).

Con la giornata di oggi 3 maggio ha inizio il Capitolo formale, cui partecipano i religiosi camilliani, mentre i laici ed i rappresentanti della Grande Famiglia di San Camillo daranno il commiato. Questo avverrà nella Casa S. Maria Maddalena, sede spirituale del pellegrinaggio che ha condotto Camillo de Lellis ed i suoi primi compagni fino ai nostri giorni. In questa cornice, mentre ci saluteremo, riaffermeremo l’unione all’insegna dello spirito di San Camillo, nostro comune fondatore e ispiratore.