Luciano Sandrin – Un cuore attento. Tra misericordia e compassione, Paoline, Milano, 2016, pp.169
Misericordia e compassione, pur essendo esperienze distinte, sono strettamente collegate. Entrambe presuppongono un cuore attento agli altri.
La compassione, in particolare, implica la capacità di «soffrire-con», di partecipare alle sofferenze altrui. Di fronte alla fragilità dell’essere umano, chiede una risposta fatta di riconoscimento, di prossimità, di amore che sappia trovare strade rispettose della dignità di ognuno, ma «operative» nel concreto.
È un’attitudine che può essere sviluppata con un’educazione adeguata, in grado di integrare caratteristiche diverse: una percezione e un’interpretazione attenta della realtà della sofferenza; un atteggiamento aperto alla totalità del prossimo da aiutare; un’azione efficace per alleviare l’afflizione altrui.
L’attenzione psicologica, preponderante nella trattazione – che prende in considerazione anche le opere di misericordia corporale e spirituale – è affiancata da riflessioni spirituali e da sollecitazioni bibliche, in particolare dai racconti dei Vangeli, interpreti anche in prospettiva psicologica.
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