Dominic, da dove vieni? Puoi parlarmi del tuo paese d’origine, della tua famiglia, della tua scelta di vita cristiana?
Mi chiamo Dominic Mutuku e provengo dalla parrocchia del Sacro Cuore di Mbitini, nella diocesi di Machakos. La parrocchia di Mbitini è stata fondata nel 1925, ed è stata la terza diocesi che i missionari hanno stabilito nella diocesi di Machakos. Sono stati i Padri dello Spirito Santo che hanno evangelizzato quella zona, andando di casa in casa, convincendo migliaia di persone di quella zona geografica a diventare credenti. E’ in quell’ambiente che i miei bisnonni svilupparono la loro fede nella religione cristiana in collaborazione con i Padri dello Spirito Santo e da quel momento la nostra famiglia si è affidata alla chiesa. In risposta a tale slancio nella fede, la nostra parrocchia – che è ora sotto la direzione dei sacerdoti diocesani – può vantare una ventina di sacerdoti con un gran numero di suore. La mia famiglia è composta da nove persone, vale a dire da papà e mamma assieme ai miei tre fratelli e tre sorelle. I nostri genitori erano credenti molto convinti, cosicchè ci hanno introdotto nella chiesa che ci ha insegnato a considerare le cose di fede in modo molto serio. Ci hanno insegnato a pregare, portandoci all’istruzione catechetica domenicale e inserendoci nelle attività parrocchiali. In breve abbiamo abbracciato la fede ad uno stadio di vita molto precoce, seguendo le orme dei nostri genitori. Per questo li ringrazio per il buon fondamento della fede cristiana che ci hanno dato.
Quando hai percepito la tua vocazione camilliana? Come è avvenuto? C’è stata qualche persona che ha avuto un ruolo dterminante in tutto ciò?
Nella nostra famiglia allargata abbiamo persone che sono preti e religiosi e grazie alla mia interazione con loro, ho sviluppato un’attittudine a diventare religioso, seguendo il loro stile di vita nonostante ammirassi anche il modo con cui si comportavano i preti che lavoravano nella nostra parrocchia. Nei primi anni di scuola volevo diventare medico; questo ha portato confusione alla mia originaria intenzione di diventare sacerdote. E’ stato durante un corso condotto nella nostra parrocchia da un missionarrio della Consolata con l’intento di fare promozione vocazionale che la cosa si è chiarita. Dopo essermi confidato con lui ed avergli esposto il mio problema, egli mi ha indirizzato dai Camilliani. Più tardi ho fatto ad essi la mia domanda ed essi mi hanno inviatato a prendere parte alla “settimana vocazionale”. Questo è stato il percorso che ho fatto per entrare nel Seminario S. Camillo di Nairobi.
Quali sono i tuoi sogni di giovane camilliano?
In qualità di giovane camilliano e membro ufficiale dell’Ordine voglio continuare ad essere pienamente coinvolto nel nostro carisma e renderlo effettivo per sempre, seguendo le orme del fondatore S. Camillo.
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