“Più cuore in quelle mani!”. È stata questa l’esortazione che i tre paesi di Armento, Corleto e Guardia Perticara nella diocesi di Tricarico (PZ), si sono visti rivolgere durante tutta la seconda settimana di Quaresima dai Religiosi Camilliani della Provinicia Siculo- Napoletana e dalle Figlie di San Camillo. Sei “ missionari” ( tre religiosi,due suore e un postulante) hanno fatto risplendere la croce rossa del Gigante della Carità nelle comunità parrocchiali dei tre paesi guidate da Don Francesco Barbarita (Armento), Don Vincenzo Cantore (Corleto) e Don Gaetano Grippo(Guardia).
Un’esperienza unica, un incontro forte tra il carisma camilliano della misericordia verso gli infermi e clero diocesano, nel più genuino e fecondo spirito di comunione e fraternità ecclesiale. I tre parroci, per aiutare le loro comunità a vivere il tempo forte della Quaresima, hanno scelto quali predicatori i camilliani. E i “Predicatori” sono arrivati. Cosa hanno predicato? Certo non sono mancati incontri di catechesi e riflessione e momenti di preghiera anche intercomunitari. Ma prima di tutto è stata una predicazione fatta con le opere, con la vicinanza e l’affetto agli infermi. È il fuoco della carità che incendiò il cuore di Camillo che i Padri e le Suore hanno voluto accendere tra i vicoli e le stradine, da un focolare domestico all’altro.
Un Fuoco così grande che nemmeno la bufera di neve che li ha sorpresi nei primi giorni della settimana è riuscito a smorzare. Incuranti del gelo e delle strade innevate e scivolose, i missionari hanno raggiunto le case di più di un centinaio di ammalati e di famiglie in difficoltà, portando a tutti l’annuncio della Misericordia di Dio. E la gente è rimasta meravigliata nel trovarseli nonostante tutto sulla soglia di casa, bagnati, “impolverati” di fiocchi bianchi ma con il sorriso che annunciava vincente, oltre ogni imprevisto: “Pace e Salute!”. I camilliani e le camilliane sono stati accolti con calore e gli è stata offerta grande ospitalità e cordialità. Tante sono le luci che essi hanno acceso nei cuori di anziani soli e dei sofferenti, portando il conforto dei Sacramenti e il calore della loro umanità. Molti sono stati i volti commossi, rasserenati da un sorriso.Toccante è stata la celebrazione eucaristica al Centro Anziani di Corleto, dove i nonnini hanno gioito e pregato al suono della chitarra. Lo spirito di San Camillo ha raggiunto anche i bambini e i ragazzi nelle scuole, dove i missionari sono passati offrendo la loro testimonianza.
Il Vescovo di Tricarico, Sua Eccellenza Mons. Giovanni Intini, è stato partecipe e attento ai predicatori. Ha presieduto l’adorazione intercomunitaria ad Armento, incentrata sul tema del Volto di Cristo presente sia nell’Eucarestia che nel malato. È stato presente all’inaugurazione del “Museo delle Arti Mediche e Sanitarie” a Guardia, dove l’intervento camilliano è stato voluto dal sindaco Dott. Angelo Mastronardi, e all’incontro quaresimale con i giovani della diocesi alla chiesa madre di Gorgoglione. Ha inoltre presieduto la Via Crucis tra le strade di Corleto al termine della quale ha mostrato riconoscenza per la predicazione dei camilliani e, salutandoli, ha affermato che quel saluto sarebbe stato soltanto un “arrivederci”. Che la presenza camilliana abbia lasciato un segno lo testimonia la decisione dei parroci di porre maggiore accento sulla pastorale dei malati nelle loro parrocchie. Il parroco di Armento, in particolare, ha già deciso di costituire un gruppo di ministero della consolazione, composto da laici che abbiano a cuore di fare visita agli ammalati e agli anziani nelle case per portare loro compagnia e assistenza.
Non si può non essere grati al Signore per le meraviglie che compie. Sarà lui a far maturare i frutti di quanto è stato seminato. Resta la gioia di vedere come la “pianticella” di Camillo si espande e attira i cuori con la sua dolcezza materna e la bellezza del suo carisma.
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