Commemorazione della sua nascita e dei Martiri Camilliani della Carità
di p. Alfredo M. Tortorella, m.i.
Camillo de’ Lellis nasceva il 25 maggio 1550, in Bucchianico di Chieti in Abruzzo. Sua madre Camilla de’ Compellis, ultrasessantenne, quel giorno di prima mattina, si trovava nella Chiesa del patrono Sant’Urbano: era infatti festa patronale e cittadina. Colta dalle doglie improvvise, fece giusto in tempo ad arrivare a casa, o meglio, nella stalla sotto casa, per dare alla luce il piccolo Camillo, figlio unico di Giovanni de’ Lellis capitano nell’esercito di Carlo V.
I Camilliani ricordano con gioia la commemorazione della nascita del loro fondatore e nello stesso giorno, per antica tradizione, ricordano anche i Martiri Camilliani della Carità, ovvero tutti quei religiosi Ministri degli Infermi che lungo i secoli, hanno dato la propria vita esercitando il quarto voto voluto da Camillo, quello cioè di assistere gli infermi anche se appestati, oggi tradotto in assistere gli infermi anche con pericolo della vita.
Nell’ Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni Rotondo, i religiosi Camilliani hanno celebrato il 25 maggio in due ospedali, quello di “San Camillo” a Manfredonia e quello di “San Michele” a Monte Sant’Angelo, dove – nelle rispettive cappelle – sono state benedette due nuove icone destinate alla pubblica venerazione.
All’ospedale di Manfredonia, la Messa è stata celebrata il giorno 24 maggio: il cappellano fra Giovanni Lauriola ofm, è stato ben lieto di accogliere e benedire il quadro raffigurante San Camillo. Erano presenti l’Associazione Medici Cattolici, l’AVO e il Gruppo RnS “Fuoco d’Amore” che ha allietato la Messa col canto. L’AVO ha poi preparato delle rose di carta da portare ai fratelli infermi nei reparti.
Il giorno 25, all’ospedale di Monte Sant’Angelo, p. Aldo Milazzo m.i. ha coinvolto nella Messa i vari operatori sanitari e volontari della RSA, dell’Hospice e del Poliambulatorio che con gioia e devozione hanno preso parte alla celebrazione presieduta da p. Rosario Messina m.i. .
I vari operatori sanitari e quanti sono convenuti alle due celebrazioni hanno così, ancora una volta compreso, lo spirito caritatevole di San Camillo, la sua spiritualità e dedizione, perenne stimolo a quanti, per professione o per libera volontà, si dedicano al servizio dei sofferenti. Che la sua protezione dal Cielo e il suo esempio siano sempre un motivo di speranza per quanti soffrono e di carità evangelica per quanti si danno ad alleviare le di loro sofferenze!
I Camilliani su Facebook
I Camilliani su Twitter
I Camilliani su Instagram